La scuola serale
Un respiro di palombaro. Il nero esondato nell’iride. La pelle scorticata sotto la barba dalle unghie sporche. Scese le scale reggendosi al corrimano, zaino in spalla.
Un respiro di palombaro. Il nero esondato nell’iride. La pelle scorticata sotto la barba dalle unghie sporche. Scese le scale reggendosi al corrimano, zaino in spalla.
La macchina era parcheggiata di fronte al lago. Fuori c’era vento e girata la chiave si sarebbe accesa la spia con il fiocco di neve. Si tolse i guanti, li appoggiò sulle gambe. Vuoi che l’apra io? Stai zitta.