Tutte le case erano in fiamme

Quell’estate, quando mi disse che tutte le case erano in fiamme, non pensai si riferisse a noi.
Noi eravamo Eugenioemoira, detto in un solo respiro: «Ci saranno anche Eugenioemoira?», «Eugenioemoira sono già arrivati?». Un’entità indivisibile agli occhi di tutti, tanto che, le rare volte in cui facevamo qualcosa senza l’altro, tutti chiedevano: «Ma sei solo?» oppure «Eugenio dove l’hai lasciato?»

Eravamo la coppia sempre felice che si scambiava occhiatine fugaci quando i nostri amici battibeccavano per sciocchezze o, peggio ancora, quando al momento del conto dividevano tra di loro i soldi al centesimo.

Noi avevamo una gestione finanziaria più disinvolta, mia madre avrebbe detto scellerata. Il nostro segreto era spendere il nostro denaro come se non fosse nostro. «I soldi arrivano sempre», ci dicevamo, facendo tintinnare i nostri Apple Watch sui pos, e in effetti, in un modo magico e del tutto misterioso, i soldi continuavano ad arrivare.

Ricordo che mi stavo asciugando i capelli quando mi disse che tutte le case erano in fiamme, e non sentii nemmeno bene se c’era stato un prima o un dopo.
Arrivò quella frase, ne presi nota in una parte del cervello e la dimenticai per molto tempo, fino a quando, mesi dopo, col cappotto di Burberry e il borsone dell’Aquaniene, si affacciò al bagno. Per un buffo caso del destino mi stavo asciugando i capelli anche in quel momento.

«Spegni», mi disse, indicando il phon, e poi aggiunse che se ne andava di casa.
Mi tornò subito in mente la sua frase, prepotente come solo le premonizioni sanno essere.
«Tutte le case sono in fiamme», dissi, a voce bassa, mentre lui usciva dal mio campo visivo e dalla mia vita senza che io provassi a fermarlo. Prostrarmi non sarebbe servito a niente, non era quel tipo di uomo, e in ogni caso io scoprivo solo in quel momento che avevamo problemi così grossi da spingerlo ad andarsene, o che avrebbero forse dovuto spingere me ad andarmene.

Dato che fino a quel momento eravamo stati una persona sola, quel tipo di coppia in cui uno completa la frase dell’altro, rimasi immobile con la fronte aggrottata per un po’, dopo che si richiuse la porta alle spalle. La richiuse con cautela, accompagnandola, forse per non turbarmi. Se ci ripenso, la cosa che mi stupisce di più è che poi riaccesi il phon e continuai ad asciugarmi i capelli.

Tornando indietro non lo farei; sapendo le cose che so ora mi precipiterei fuori di casa, lo rincorrerei, gli giurerei un cambiamento che non sarebbe di certo avvenuto, ma che non mi sarebbe costato nulla promettere. Non era quel tipo di uomo, è vero, ma che importava? Gli strapperei il borsone dalle mani, tirerei fuori la sua roba e me la stringerei al petto. «Non puoi andartene, lo vedi? Ho io il tuo cachemire Cucinelli». Gli prenderei le chiavi dell’auto dal Burberry – le metteva sempre nella tasca destra, ci metterei un secondo – e me le nasconderei dietro la schiena.
Che se ne andasse a piedi, se voleva.

Aveva ragione: tutte le case erano in fiamme, compresa la nostra, solo che ce ne eravamo accorti troppo tardi. Giocavamo placidi alla Playstation mentre il tappeto davanti a noi andava a fuoco, prenotavamo vacanze su aerei con il motore incendiato, facevamo piccoli rintocchi coi nostri calici in ristoranti stellati senza accorgerci del fumo che toglieva ossigeno ai nostri cervelli.

Quell’estate, lo stesso giorno in cui mi disse che tutte le case erano in fiamme, appena svegli mi aveva chiesto se avevo cambiato idea riguardo ai figli. Ricordo che gli risposi prendendolo in giro, accennando a una crisi di mezza età, alla voglia di infliggere a qualcun altro il suo doppio cognome, che col mio sarebbe diventato triplo. Poi, vedendo che non rideva, chiesi: «Tu sì?», ma si era già alzato e diretto verso il bagno. Non lo ricordo con precisione, ma è probabile che mi sia rigirata nel letto e mi sia riaddormentata. Del resto è questo che fanno le coppie sposate e senza figli, prima di farsi esplodere: dormono quanto gli pare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *